venerdì 30 maggio 2008

Una settimana difficile... | Langostinos al ajillo

Non posso nascondere di aver un forte senso di colpa per non aver scritto per tanto tempo, mi sono fatta trascinare da 1000 cose, ma non mi sono presa il tempo per dedicarmi a scrivere sul blog, cosa che mi rilassa e mi appassiona. Ma guardiamoci dritti negli occhi, che tempo e tempo, ero sconfortata, depressa, fuggivo da questo momento, in attesa di tempi migliori!!Ebbene si settimana scorsa ho preparato tre cose e tutte e tre sono venute medio cattive, niente di speciale, mmm...ed in piu' si e' rotto il forno, non arriva alla temperatura adeguata! Ditemi voi se questo non e' un momento difficile??!!o una little tragedy!! Ma per fortuna io sono un' ottimista ed i tempi migliori sempre giungono!!Infatti oggi la ricetta e' riuscita perfettamente, in piu' il mio trita prezzemolo manuale ha funzionato per la prima volta. (penserete, cosa ci vuole?si apriva sempre!!)



Ecco la ricetta:
Langostinos al ajillo (gamberoni all'aglio)
per 4 persone
500g di gamberoni o mazzancolle
6 spicchi d'aglio tritati finemente
1 cucchiaino di peperoncino tritato
3 cucchiai di olio extra vergine d'oliva
1 tazza di vino bianco
5 cucchiai di prezzemolo tritato
sale q.b.
pepe q.b

Soffriggere l'aglio nell'olio senza dorarlo. Aggiungere meta' del prezzemolo ed il peperoncino (attenzione a non esagerare). Mescolare i gamberoni agli altri ingredienti e rigirare bene. Aggiungere il vino bianco e farlo evaporare a fuoco alto (ci mette circa 5 minuti). La salsa deve assomigliare ad uno sciroppo. Cospargete i gamberi con il prezzemolo rimasto. Se la salsa dovesse rimanere un po' liquidina non importa, l'importante e' che i gamberi non diventino di gomma!!se si fanno cuocere troppo e' meglio giocarci a tennis!!

Io li ho serviti insieme ad una buona insalata verde mista (diversi tipi), ma anche con il riso in bianco sono buoni perche' si mischia con il sughetto!! La scarpetta e' obbligatoria!!
Questa ricetta l'ho presa da una rivista colombiana di gossip, la prima volta che l'abbiamo provata era Natale 2006 e c'erano anche i miei genitori! Grande successo!
P.S.: se storcete il naso quando leggete riso in bianco dovete sapere che e' un elemento basico della cucina colombiana! Il colombiano medio non vive senza riso!

giovedì 29 maggio 2008

Torta di carote, cioccolato e nocciole

La torta che stavate aspettando arriva dritta dritta dalla cucina di Fiordizucca, che già mi aveva affascinato con questa torta che, una volta arrivata nella mia di cucina si era trasformato in plumcake.

Torta di carote, cioccolato e nocciole



Ingredienti:
200gr di carote
100gr di farina bianca
100gr di farina di cocco (variante!)
50gr di nocciole tritate
150ml di olio di oliva (io ho usato questo)
1 uovo
150gr di zucchero
1 bustina di lievito per dolci
100gr di cioccolato fondente 70%

Grattugiate le carote, aggiungete la farina, le noccioline tritate, lo zucchero, il lievito e mescolate bene. A parte sbattete un uovo ed aggiungete anche quello insieme all'olio. Amalgamate tutti gli ingredienti finché otterrete un composto morbido e senza grumi. Versate il tutto in una teglia da forno leggermente oleata ed infornate a 180 C per circa 30 minuti. Io ho usato una teglia quadrata di 24cm di lato. Fate raffreddare completamente prima di ricoprire di cioccolato. Sciogliete a bagnomaria il cioccolato fondente, poi con una spatola ricoprite la torta e fare raffreddare nuovamente prima di servire. Preferibile usare la sega elettrica..ehm! un coltello seghettato...

Scusate la foto u-r-e-n-d-a ma era tardi, dovevo fare la valigia, il tram aveva bucato, insomma....buon weekeeeeeeeeend!

martedì 27 maggio 2008

Color carota….non solo arancione!

La carota, dal greco karoton, derivante a sua volta da un termine sanscrito, è un tubero originario appunto dell'Asia Minore. Più di due millenni or sono la carota, allora dalla polpa bianca e fibrosa, era poco diffusa in Europa, dove solo nel 1500 si inizia a coltivarla, incrociandone le verità e selezionando quelle più croccanti e colorate che oggi conosciamo.
Bianche, arancioni o rosse, le carote si distinguono a seconda del colore, della taglia o dell'epoca di maturazione.
COMUNI
Le più diffuse dal punto di vista cromatico sono quelle di colore rosso-arancio, ricche di coloranti e vitamina A. Per quanto riguarda le dimensioni possono essere corte, mezzane o lunghe, mentre l'epoca di maturazione le suddivide in precoci, medie e tardive.
BIANCHE
Della stessa forma delle carote comuni, solo di taglia molto più piccola, la varietà "baby" è molto utilizzata nella ristorazione grazie alle sue dimensioni ridotte e alla forma regolare, che la rendono molto valida dal punto di vista dell'estetica di un piatto. In realtà il loro pregio si ferma qui, poichè a livello gustativo sono decisamente inferiori alle varietà comuni.
BABY
Le carote viola, la cui antica coltivazione è stata quasi totalmente soppiantata da quella delle varietà rosso-arancio, mostrano mezzo centimetro di colorazione violetta partendo dall'esterno verso l'interno, mantenendo però il centro arancione. Si rivelano particolarmente interessanti nella creazione estetica del piatto per la loro sezione bicolore.

SAPER SCEGLIERE
Al mercato: al momento dell'acquisto, privilegiate le carote con l'infiorescenza ancora attaccata, in quanto dal suo aspetto (colore verde intenso, foglie turgide) si determina anche la freschezza dei tuberi. Le carote devono avere colore luminoso, essere sode e fragranti. La loro dolcezza è proporzionale alle dimensioni dell'anima interna: più è piccola, più la carota è dolce. Scegliere dunque quelle con il picciolo più piccolo.
Le varietà: ricche di vitamina A, le carote non andrebbero mai acquistate già affettate, poiché la vitamina A tende ad ossidarsi rapidamente e a conferire un colore scuro alla sezione del taglio. Se in termini di calibratura le carote migliori sono considerate quelle di taglia media, in base al colore si sappia che più sono chiare, più sono dolci. Il colore delle varietà viola è dato dagli antociani, gli stessi pigmenti che colorano melanzane, mirtilli, uva e cipolle rosse
CONSERVARE
In frigorifero: prima di riporre le carote in frigorifero è opportuno eliminare l'infiorescenza, altrimenti quest'ultima, deteriorandosi rapidamente, comprometterebbe anche i tuberi ai quali è attaccata. La carota è resistente, nello scomparto di frutta e verdura si mantiene bene anche una decina di giorni, a patto di tenerla lontana da mele e pere, che producono etilene.
In salamoia: è una preparazione che consente di ottenere un prodotto croccante e di sapore marcato, che si accentua in proporzione alla quantità utilizzata di aceto, zucchero e sale (da privilegiare il sale di Maldon, dal gusto meno invasivo). Le carote in salamoia si conservano in frigorifero per una settimana, se pastorizzate anche un anno a temperatura ambiente.
DEGUSTARE
Il succo: numerosi i suoi utilizzi: con l'aggiunta di succo d'arancia diviene una bevanda fresca, dissetante ed ipervitaminica; condito con olio, sale e pepe può essere servito come aperitivo; bollito e ridotto al minimo, filtrato e poi montato con fiocchi di burro si trasforma in una salsa densa e concentrata, da abbinare a pesci, carni e frattaglie.
Bollite o in purea: per ottenere delle carote bollite dal gusto più accentuato, si aggiunga una punta di zucchero all'acqua di cottura. Per creare una purea di carote, preparazione generalmente poco usata, ma non per questo meno buona, è meglio non utilizzare carote bollite in acqua, ma cotte in forno a 120° per due ore.

Nei prossimi giorni...TORTA di CAROTE, CIOCCOLATO E NOCCIOLE! Stay tuned!

venerdì 23 maggio 2008

E non abbiam bisogno di parole.....

Quando ho ricevuto l'invito di Fiordisale sono stata contentissima, raccontarsi è bello ma non è sempre facile..e le canzoni spesso interpretano i nostri pensieri in maniera talmente perfetta che quasi ci stupiamo di come possa succedere. Una canzone può aiutarci a comprendere meglio chi siamo, a volte, darci gli strumenti per dire qualcosa per cui non troviamo le parole giuste. Le ho usate spesso per raccontarmi, perchè nonostante tutto, come ho già detto anche qui, non sono così estroversa come può sembrare..non è una reazione alla timidezza, è proprio la mia necessità di sentirmi completamente a mio agio prima di "rilassarmi" e mostrarmi per come sono.
Veniamo a noi, queste sono le regole:
Lo scopo di questo Meme è quello di scrivere le cinque canzoni migliori di tutti i tempi (secondo noi), e di passarlo ad altre cinque persone. Ovviamente fornendo il link di chi ve lo ha passato.
Iniziamo con le nominescion:
1 Claudia
2 Enza
3 L'osso e la lisca
4 Ciciuzza
5 La polpetta perfetta

Detto ciò..vai con la lista! Iniziamo dalle canzoni italiane....in ordine sparso và..
1 Un giudice - F.De Andrè
2 Sally - Vasco
3 A te - Jovanotti (looove, looove, looove!)
4 La cura - F. Battiato (la più bella dichiarazione d'amore mai sentita..)
5 L'uomo del secolo - Baustelle (una new entry..la ascolterei mille volte di fila..)
Sulle straniere - devo dire - mi trovo più in difficoltà
1 Hotel California - Eagles
2 One - U2
3 Your song - Elton John
4 Advertising Space - Robbie Williams
5 Bohemian Rhapsody - Queen

Approfitto anche per ringraziare La Golosastra che mi ha consegnato questo premio, grazie mille davvero!

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Ecco il regolamento:
1. bisogna inserire il banner (trovate il codice qui);
2. bisogna linkare il blog che ti ha dato il meme;
3. bisogna linkare altri 6 blog (cifra flessibile) che meritano un premio e, se possibile, spiegare il perché. Un blog può ricevere il premio innumerevoli volte!:
4. chi riceverà il meme potrà mettere il banner con la coppa in home page sul lato in modo da far vedere il premio ricevuto a tutti i visitatori!
Questa volta non seguirò tutte le regole....oramai i blog che seguo più spesso sono diventati sempre i più..e ciascuno ha qualcosa che mi porta a tornare giorno dopo giorno perciò...lascio la porta aperta...credo che siamo tutte/i davvero brave/i e che, soprattutto, è la passione che ci guida!

giovedì 22 maggio 2008

Meme...questo sconosciuto

Dopo vari giorni di meditazione e soprattutto di delucidazioni da parte di Monique su cosa fosse un meme eccomi qua a farne uno anch'io!
Ringrazio Nadia e Twostella per l'invito!!!
Le regole:
1. indicare il blog che vi ha nominato con annesso link
2. descrivere le regole di svolgimento
3. scrivere 6 cose che si preferisce fare e sei che proprio non piacciono
4. nominare altri 6 blog tramite i quali dovrebbe proseguire il meme
5. lasciare un commento su tutti e 6 i blog appena citati

Iniziamo dalle cose che mi piacciono

1. Mi piace viaggiare, prendere qualsiasi mezzo di trasporto che mi portera' alla scoperta di qc di nuovo mi rende felice! Mi sembra sempre di respirare aria nuova e cio' che piu' mi piace e' bighellolare per paesini e citta', osservare e guardare le persone.

2. Mi piace oziare, sonnecchiare a letto o magari alzarsi presto, fare colazione e tornare sotto le coperte!!

3. Mi piace leggere, farsi rapire da un libro e non riuscire a dormire per la troppa curiosita'. Immaginarsi i personaggi aldila' di quelle pagine ed essere tristi arrivati all'ultima riga...

4. Mi piace chiaccherare con le mie amiche, senza fermarsi fino al mattino o tutto un giorno!! Parlare e ridere, discutere di argomenti importanti e sparlare, lo ammetto e' una debolezza e mi piace troppo!! Non lo faccio mai con cattiveria, lo giuro, ma la critica e il pettegolezzo escono dalla mia bocca senza neanche accorgermene!! Non mi dite che non e' piacevolissimo dopo un matrimonio ritrovarsi a discutere di tutti i particolari, se non si puo' fare davanti ad un caffe' almeno al telefono, meglio se immerse nella vasca da bagno!!!

5. Scontato: mi piace cucinare, mi piace nutrire gli altri, e' una mia forma di voler bene...nutro pure me stessa...anche troppo!!

6. Mi piace farmi fare le coccole!!!

Non mi piace...

1. Non mi piace il pesce, lo so e' una cosa terribile, ma non ci posso fare nulla!! Con il tempo ho imparato a mangiare i crostacei, il salmone e va beh da sempre il tonno in scatola (ma non vale), non provate pero' a mettermi davanti un vero pesce con l'occhio bianco che ti guarda!!! Brivido!!

2. Non mi piace lavare la macchina, che noia!!!

3. Non mi piace mettere in ordine...sono una disordinata cronica, nonriesco ad essere ordinata! Invidio chi lo e', preferirei essere maniaca!!

4. Non mi piace la stupidita', ebbene si le persone che non pensano non le sopporto!!

5. Non mi piace la maleducazione...e' cosi' difficile dire grazie??!!

6. Non mi piacciono le persone ambigue, non so gestire quelle persone che non so cosa pensino...

Ce l'ho fatta, non e' stato facile, ma e' stato bello!! Grazie Nadia e Twostella!!
Purtroppo non riesco a trovare altri 6 blog da nominare perche' da troppo poco tempo navigo in questi mari!!
Sto iniziando a sbirciare...mi perdonate?!!

mercoledì 21 maggio 2008

Il VERO budino

Questo budino viene dalla Cucina Italiana di Maggio...è un dolce che le due cuoche - mamma e figlia - hanno preparato nel servizio in occasione della festa della mamma. Da quando mi è venuta questa passione per la cucina capita che io e la mamma parlaimo di quello che abbiamo letto sulle riviste..e questo budino aveva colpito anche lei. A lei ricordava il budino che mangiava a merenda da sua zia..e a me è sembrato di trovare finalmente una meravigliosa alternativa alle buste industriali alle quali faccio ormai una lotta senza precedenti.
Beh..la cena del sabato..la voglia di qualcosa di dolce dopo una settimana di dieta rigida e un sabato pomeriggio piovoso hanno creato le condizioni ideali.
Ecco la ricetta, come titolata dal giornale:

il VERO budino



BUDINO DI ELISA
Ingredienti per 6:
latte, 500gr
cioccolato fondente, 100gr
zucchero, 100gr
burro, 100gr
farina, 50gr
fragole o altra frutta per decorare

il VERO budino



1 In una casseruola, sul fuoco al minimo, raccogliete il latte e lo zucchero; aggiungete poi il cioccolato tagliato al coltello e fatelo fondere dolcemente.
2 In un'altra casseruola sciogliete il burro, stemperate la farina con un setaccino per evitare grumi, poi unitevi il latte al cioccolato poco per volta. La ricetta prevede che l'aggiunta del latte e il mescolamento successivo sia fatto fuori dal fuoco, riportando sulla fiamma solo quando il latte sia ben incorporato. A dirvela tutta - ma proprio tutta - io l'ho fatto solo con i primi due mestoli di latte, dopo di che ho aggiunto poco per volta ma sempre sul fuoco al minimo. E' venuto un budino davvero cremosissimo e di consistenza uniforme (a dire il vero più liscio di quanto si veda nella foto..tiè!)
3 Bagnate di acqua fredda lo stampo da budino (next time...silicone!!anche se ho usato uno stampo con fondo apribile si è un po' "ammaccato"..) di capacità 1 litro, versate il budino nello stampo e fatelo riposare almeno 4 ore in frigo (secondo me son poche..ma nel frattempo s'era fatta l'ora!).
4 Dopo il riposo, per sformare bene il budino immergete lo stampo in acqua calda per pochi secondi e capovolgetelo sul piatto da portata. Decorate a piacere con le fragole o altra frutta a vostra scelta. E poi...che aspettate??

martedì 20 maggio 2008

Mi sono fatta un regalo!!! | Pannacotta variegata alle fragole

Oggi ero invitata a pranzo da amici, non c'e' occasione migliore per preparare un dolce nuovo! Avevo gia' in mente cosa preparare, finche' ieri sono entrata in un negozio meraviglioso di cose per la casa!!Si trovano tantissimi oggettini utili e meno utili per la cucina, tutti comunque desiderabili, non importa se li usiamo una volta all'anno!! Mentre curiosavo la mia attenzione e' stata catturata da un mattarello trasparente contenente 9 tipi di formine per fare i biscotti!! Non sono riuscita a resisitere e l'ho comprato!! Vuoi mettere fare i biscotti a forma di coniglio e farfalla? Pulcino o fiore? A parte i classici (che chiaramente gia' avevo) cuore e stella? E poi fare i biscotti e' una delle mie passioni!! Dopo aver tolto gli stampini il mattarello si riempie di ghiaccio cosi' la pasta non si scalda mentre la si lavora!!! (utilissimo anche per la pasta sfoglia)

Cosi' mentre pagavo ho iniziato a pensare a come abbinare i biscottini di pasta frolla con un dolce da portare ai miei amici.



Ecco il risultato:
Panna cotta variegata alle fragole accompagnata da fantasie di frolle
Ingredienti per i biscotti (ca.70)
250gr di farina
60gr di zucchero
un pizzico di sale
120g di burro a pezzetti
3 cucchiai di latte
2 tuorli

Lavorate in fretta tutti gli ingredienti fino a formare una palla che avvolgerete nella pellicola trasparente, mettetela in frigo per mezz'ora. Infarinate il piano di lavoro, il mattarello e la pasta in modo che non si attacchie con le formine o un bicchierino ricavatene tanti biscottini spessi alcuni mm che infornerete a 180 gradi per 10 minuti o finche non saranno ben dorati. Confesso che questo impasto non mi ha soddisfatto molto, ma al momento non trovavo la ricetta di mia mamma che e' buonissima e non contiene il latte e varia di poco da questa promette comunque ottimi risultati.

Panna cotta variegata alla fragola
Premetto che sono una fan sfegatata dei dolci al cucchiaio, questa passione ha delle radici nel mio inconscio ed in un periodo difficile della mia vita vivevo di panna cotta della Centrale, si ho analizzato anche i miei gusti culinari...
Bando alle ciance, ecco la ricetta:
ingredienti per 4 persone:
5dl di panna
un dl di latte
90g di zucchero
50 gr di fragole (3fragole ca.) o fragoline di bosco mature
8g di gelatina in fogli

Ammorbidite 7g di gelatina nel latte freddo e 1g in acqua fredda.
Versare la panna in una casseruola con 70 g di zucchero e cuocere per 15 min dall'ebollizione.
Passatela poi attraverso un colino (io mi sono dimenticata, ma a cosa servira'??)
Strizzate bene i fogli di gelatina tenuti a bagno nel latte freddo ed aggiungeteli alla panna mescolando finche' non si saranno sciolti (io ho aggiunto anche il latte perche' qui la gelatina e' in polvere e bisognerebbe farla sciolgiere nell'acqua, io l'ho fatto con il latte) e fate raffreddare il tutto! Lavate le fragole (ma va???) e frullatee con lo zucchero rimasto (un cucchiaio abbondante).
Fate sciogliere la gelatina rimasta a fuoco dolce dopo averla strizzata bene, lasciatela intiepidire e aggiungetela al pure di fragole.
Versate il composto di panna in 4 stampini o bicchierini (lo stampo dei muffins e' una buona alternativa, attenzione quando servite!)e macchiate con un filo di salsa di fragole!mettete in frigo il piu' possibile, se avete fretta il freezer e' un'ottima alternativa!io l'ho fatta la sera prima!
Prima di servire immergete il fondo degli stampini per alcuni istanti nelll'acqua calda, sara' piu' facile sformarli!!



PS: rispondero' presto al meme di Nadia, ma aspetto alcune delucidazioni da Monique...scusate sono nuova in questo magico mondo!!
PS2: da questa settimana trovate la proposta eno-gastro qui accanto, basta cliccare sull'immagine del logo!!

sabato 17 maggio 2008

Orecchiette pesto e pomodorini

Un pranzo domenicale solitario..che pace!I miei genitori sono ad una grigliata, mia sorella fuori a studiare..io mi godo l'intera casa (e la cucina) come quando vivevo da sola. E'una bellissima giornata e ho programmato il pomeriggio con un'amica in centro..non vale la pena stare in casa con queste giornate che - finalmente - si sono affacciate!! Ho una voglia pazzeca d'estate, di giretti in macchina per la Toscana, di weekend al mare, di caldo e canottiere, di sandali e gambe nude..di aperitivi fino a tardi che non ti accorgi del tempo che passa perchè il cielo è ancora così chiaro..
Anche questo piatto sa un po'd'estate..

CIMG1058


ORECCHIETTE al PESTO e POMODORINI
Ingredienti per una persona:
orecchiette fresche, 70gr
pomodorini, una decina
pesto, un cucchiaino
zafferano, 8gr
olio extravergine d'oliva

Portate ad ebollizione l'acqua per le orecchiette, aggiungete lo zafferano e tenere la cottura al dente. Nel frattempo lavate i pomodorini, tagliateli a metà e metteteli in una padella con un poco di olio a far rosolare, unite le orecchiette al dente e mescolate bene. Aggiungete un cucchiaino di pesto mantecando il tutto.
Facile no?

giovedì 15 maggio 2008

La mia focaccia!

Questa è una di quelle cose che, prima di iniziare a leggere di cucina e a cucinare, non credevo si potesse preparare in casa. A dire il vero fino ad un anno fa non ero in grado di preparare praticamente nulla....
Devo confessarvi una cosa..qualche anno fa, mia madre al mare, mi era venuta la geniale idea di preparare una torta per mio padre..ebbene..ho usato solo farina di grano duro ed il risultato che è uscito dal forno era una specie di disco volante di cemento armato immangiabile....che figuracciaaaa!!!
Insomma, la focaccia, fedele compagna degli intervalli al liceo e del post-bagno al mare..è una di quelle cose che mi fa perdere letteralmente la testa. Inoltre, al momento, è in gioco una importante scommessa con l'assaggiatore di cui vi parlerò più avanti..scusate, ma sono scaramantica!
Era da un po' che volevo provare a fare la focaccia, avendola vista prima sul blog di Fanny, che io adoro, poi su quello di Enza e infine da Comida, alla quale ho rubato la traduzione. Fanny documenta con una precisione da professionista tutte le fasi della preparazione, andate a vedere e non sbaglierete nulla!! La mia era buona, anche se avrei dovuto tirarla fuori giusto due minuti prima..

la focaccia



Ingredienti e procedimento, molto dettagliato, lo trovate da Comida!

Qui sotto invece un collage delle fasi di piegatura...
PS: questo è il post n 100!!!! Tanti auguri a me!!

mercoledì 14 maggio 2008

Le scoperte avvengono per caso... | Plumcake

Venerdi' sera avevo bisogno di tirarmi su un po' il morale e cosi' ho pensato che la soluzione migliore fosse cucinare qualcosa di nuovo! Da tempo conservavo nella mia dispensa il cocco grattuggiato cosi' ho deciso che era ora di preparare dei dolcetti al cocco tedeschi: Kokusmakronen!! Non illudetevi non vi daro' la ricetta ed ora vi spieghero' perche'!!!

Ho iniziato a preparare tutti gli ingredienti necessari, il cocco, lo zucchero con un po' di essenza di vaniglia (non ho lo zucchero vanigliato), le uova...pochi e semplici ingredienti! La ricetta l'ho "rubata" da un libro di cucina tedesco di mia suocera! Insomma tiro fuori la ciotola e l'attrezzino per separare i bianchi dai rossi. In questo caso il magico aggeggio non mi serve e cosi' uso il vecchio metodo, sguscio il primo uovo e divido perfettamente il rosso ed il bianco, il secondo uovo segue lo stesso destino, arrivo al terzo ed ultimo uovo e....pluff il rosso cade allegramente insieme agli altri bianchi e chiaramente il tutto inizia a mischiarsi. Dopo aver, perdonatemi la maleducazione, detto alcune parolacce, ero comunque un po' nervosa, ho cercato di salvare il tutto, ma la situazione e' degenerata e mi sono ritrovata con un composto arancione perfettamente amalgamato... Ho meditato sul da farsi e ho deciso che non potevo buttare via tutto, cosi' ho inventato: per la prima volta in vita mia ho improvvisato ed ho iniziato ad aggiungere ingredienti vari per fare una torta: prima di tutto ho sbattutto le uova con il mixer (lo confesso mi sono illusa di montarle a neve nonostante contenessero tracce di tuorli, in seguito ho mischiato tutto), poi ho aggiunto il cocco che conteneva gia' lo zucchero (circa 200g ma se ne aggiungete di piu' non guasta), due tazze di farina addizionata con lievito, 80g di burro quasi fuso, un cucchiaio di zucchero con qualche goccia di aroma di vaniglia e gocce di cioccolato a volonta'. Ho mescolato il tutto e ho versato il composto in una teglia da plumcake di silicone (sono una fan di tutto cio' che e' di silicone). Dopo che il forno aveva raggiunto la giusta temperatura, ca.180gradi, ho infornato e dopo un'oretta la torta era pronta. L'ho fatta raffreddare un po' e l'ho poi capovolta su un piatto!!

Il risultato non e' certo la torta del secolo, ma è riuscita e mi ha salvato la serata. Era buonissima e sia io sia Rocco (il mio cane) abbiamo gradito. Si puo' usare come torta da colazione o da the con le amiche! Ricoprirla di cioccolato fondente o accompagnarla con la famosa crema di nocciole non sarebbe una brutta idea!!

Io alla fine mi sono sentita un po' come uno scienziato, ho scopeto qualcosa senza volerlo!! Ok chi si loda si imbroda!! Non voglio sembrarvi troppo modesta, ma in fondo ero soddisfatta di me stessa!!
Eccovi la foto!!

Riassumendo.....

Dire che sono scandalosa è poco..mi perdo in un biccher d'acqua a volte...
Devo fermarmi un attimo e ritirare un premio..anzi due! Perchè non si fa, no no..non ci si dimentica di chi apprezza..
Il blog è nato come un taccuino su cui annotare le ricette per poi cercare di riprodurle, ha fatto crescere la mia passione per la cucina (fino a diventare un po' fissatella, lo ammetto..) e ogni giorno mi consente di imparare cose nuove da tutti coloro che vogliono trovare un posticino privato, accogliente e caldo come solo una cucina sa essere.
Il primo ringraziamento va a Elvira, che mi ha conferito il premio

e mi ha premiato dicendo:
Il primo premio lo consegno a Monique, prima di tutto perche' mi piace il suo blog, pieno non solo di belle ricette, ma anche di notizie interessanti dal mondo gastronomico, ma anche perche', avendomi 2 dato dritte preziosissime sui biscotti, l'ho ufficiamente eletta mia fata madrina dei biscotti, appunto!

REGOLAMENTO
Ogni Blog Premiato Potrà a sua volta premiarne Due..Potrete Premiare solo Blog che si occupino di -ENOGASTRONOMIA- quindi Cucina, Ricette, Vino..
Mi raccomando grazie..
Naturalmente dovrete lasciare ai Blog da voi premiati una motivazione e pregarlo, dal momento che gli verrà assegnato il Premio, di ritirarlo su questa pagina, che sarà l'unica a far fede per tutti i Blog Premiati. Quando si sarà accettato il Premio ed esposto sul proprio Blog si prega di segnalarcelo tramite COMMENTI, indicando il link di chi vi ha premiato e naturalmente il vostro appena premiato. Dopodiché a vostra volta potrete premiare il vostro Blog lasciando al ricevente una motivazione e pregandolo di inserirvi anche il regolamento...



Per questo premio scelgo:

1 La cucina di Adina, perchè ci sono capitata un giorno per caso e non me ne sono più andata. E' creativa e riesce a star dietro a tutto, incluse tutte le piantine del suo balcone!

2 Il ricettario di Anna, dove passo ogni giorno, da quello in cui mi ha sbalordito col pandoro, nonostante secondo lei non sia venuto un granchè...

Non posso certo trascurare Uvetta, che mi ha inoltre egalato un quadrifoglio dicendomi:

anche se non la commento quasi mai il suo blog mi piace davvero tanto, pieno di informazioni molto utili oltre che di ricette stuzzicanti e perfette, e per dire a Ele benvenuta! due foodblogger al prezzo di una, è un bel vantaggio!



E sapete chi ho scelto?
La polpetta perfetta
La Golosastra
Campo di fragole

lunedì 12 maggio 2008

Torta salata zucchine e crescenza

La torta salata in questione è stata preparata dalla mia mamma per una grigliata in una domenica di sole. Eravamo partite con l'idea di preparare anche la pasta brisè ma poi mi sono ingabolata con la focaccia (che vedrete nei prossimi giorni) e non potevamo far tutto...allora via di sfoglia pronta! La versione "originale" è quella di Pip.

torta salata zucchine e crescenza

TORTA SALATA con ZUCCHINE e CRESCENZA
Ingredienti:
pasta sfoglia pronta, 1 rotolo
zucchine, 4
crescenza, 200gr
cipolle, ½ piccola
uova, 3
parmigiano grattugiato, 4 cucchiai
olio evo, 2 cucchiai
timo (se l'avete, un rametto)
s&p

1 In una padella far rosolare la cipolla tritata nell'olio, aggiungere le zucchine tagliate a rondelle, il timo e il sale. Cuocere a fuoco medio per 10-15 minuti mescolando di tanto in tanto e far intiepidire.
2 In una ciotola sbattere le uova, aggiustare di sale e pepe, quindi aggiungere le zucchine e la crescenza fatta a pezzetti. Mescolare bene.
3 Tirare fuori la pasta brisè e stenderla, quindi sistemarla in una teglia rotonda di 24cm di diametro imburrata o rivestita di carta forno bagnata e strizzata. Versare il composto di zucchine e ripiegare i bordi della pasta. Infornare a 180° per 25-30 minuti. Sfornare e aspettare 10 minuti prima di servire.

giovedì 8 maggio 2008

Pomodori, pianeta rosso

Non sono solita fare pubblicità a nulla (tranne i localini interessanti..!) ma stamattina ho sfogliato alcune pagine con particolare interesse.
La catena di supermercati Esselunga pubblica mensilmente una rivistina, un opuscolo distribuito gratuitamente ai clienti, NEWS, sul quale vengono trattati diversi argomenti: viaggi, percorsi eno-gastronomici, focus su ingredienti particolari e ricettine stuzzicose.
Il numero del mese di maggio ha proposto un servizio veramente interessante sui pomodori. So che molti di voi lo leggeranno, magari, ma dato che questa catena non è diffusa in tutto lo stivale ho pensato che fosse giusto diffondere il sapere.
Cito quasi tutto testualmente, avvalendomi della facolta del cut, copy & paste.

Protagonista della cucina italiana
E' amico della salute e si presta a mille preparazioni, gli astronauti lo hanno eletto cibo ideale, i nutrizionisti lo stanno studiando con passione. È il pomodoro: protagonista della cucina italiana, introdotto in Europa nel Rinascimento dai conquistadores spagnoli che l’avevano scoperto in America. Fino alla fine del ‘600 la pianta del pomodoro era ritenuta velenosa e veniva usata solo a scopo ornamentale, grazie al colore giallo delle bacche. Da qui il nome di “pomi d’oro”. Dal ‘700, la cucina napoletana inizia a valorizzarli e da lì in poi è stato un crescendo inarrestabile. In Italia ne vengono commercializzate oltre 320 varietà e ne vengono consumati quasi 75 kg l’anno pro capite.

Elisir di lunga vita
Oltre alle note caratteristiche nutrizionali, recenti studi ne hanno scoperto le proprietà antiossidanti e antitumorali.Ricco d’acqua, povero di calorie (solo 19 ogni 100 g) e privo di grassi, il pomodoro è una preziosa fonte di vitamine e sali minerali, in particolare di potassio, selenio e betacarotene.Contiene anche buone quantità di vitamina C e carotenoidi, che combattono l’invecchiamento cellulare e proteggono dall’attacco dei radicali liberi. Questi pigmenti (gli stessi che danno al pomodoro il suo caratteristico colore), inoltre, contribuiscono a difendere la pelle dai raggi Uva.

pomodori



Il bello (e il buono) dei pomodori è che è impossibile stancarsi: tondo, a peretta, ovale, costoluto, a grappolo, il pomodoro si presenta con molte forme e sfumature di gusto differenti.

Pomodoro a grappolo
Liscio, tondo e di medie dimensioni, è molto buono sia consumato crudo, nelle insalate, sia fatto cuocere per farne delle salse oppure farcito e ripieno. E' facile da sbucciare, ha pochi semi e si trova tutto l’anno.
Pachino IGP
Per il sapore dolce, la polpa soda e consistente, la buccia liscia e lucida, è considerato una delizia. Deve il suo gusto intenso alla zona da cui proviene. È perfetto come contorno a pesci al cartoccio o per condire la pasta.
Ciliegino
Bello a vedersi (e quindi usato spesso anche per guarnire e decorare i piatti) si presta a molti usi. È buono tagliato in quattro nelle insalate, perfetto nel pesce al cartoccio oppure aggiunto all’ultimo, in padella, agli spaghetti.
Cuore di bue
Grande, tondo, molto carnoso e povero di semi, maturo ha un colore verde-rosso. È uno dei migliori pomodori da insalata: affettato resta sodo e compatto, ma è indicato anche per i sughi crudi e per le marmellate.
Perino
Dalla classica forma allungata, è un classico italiano. Quello di colore rosso intenso è adatto per salse e sughi perché ha polpa soda e molto dolce. Quello di colore verde aranciato (perino insalataro) è delizioso a crudo.
Tondo Sardo
Piccolo e rotondo, dalla polpa piena e dolcissima, per il suo sapore è squisito in insalata, strepitoso sulle aragoste e impareggiabile sulla pizza. Secco e sott’olio è un gustosissimo antipasto.
Costoluto fiorentino
Medio-grande, con solchi profondi, ha polpa carnosa di colore rosso vivo. Molto saporito, è consigliato per insalate e barbecue. Usato nella panzanella, le conferisce il caratteristico tocco acidulo.
Canestrino
Ha polpa compatta e buccia sottile. È molto dolce e poco acido. Utilizzato sia per le salse, sia in insalata. Data la scarsa presenza d’acqua, si presta anche a essere congelato. Si produce prevalentemente in Toscana.
Mini San Marzano
È la versione mignon dell’omonimo pomodoro campano. Particolarmente saporito, è squisito in salse e sughi, pizza e ragù, ma si abbina molto bene anche ai piatti a base di pesce.

martedì 6 maggio 2008

Finalmente scrivo qualcosa anch'io | Ravioli prosciutto, mozzarella e ricotta

Da ormai molto tempo vorrei scrivere anch'io qc su questo blog, innanzitutto perche' mi piace tantissimo e poi perche' e' stato creato dalla mia amica Monique. Devo precisare che ci hanno separato alla nascita, ma soprattutto qualche spirito maligno ci ha tenuto lontante, nonostante fossimo praticamente vicine di casa (o quasi), per troppo tempo, poi la bonta' del destino ci ha fatto conoscere e diventare delle vere amiche. Finalmente posso contribuire a questo blog che fa nascere in me una certa "invidia", e' divertente e pieno di idee carine, ma soprattutto ammiro la costanza con cui viene "alimentato". Facendo parte anch'io degli amanti della cucina, adoro leggere le ricette e metterle in pratica, ho deciso di dare il mio contributo!!

La ricetta che vi presentero' ha un sapore particolare per me, evoca ricordi di infanzia legati a mio nonno, era infatti lui che ogni Natale ci preparava i ravioli fatti in casa. Insieme alla nonna ne facevano rigorosamente 100 e tutti aspettavamo con ansia il momento di mangiarli. Vivendo in terra straniera, il desiderio di sapori legati alla patria si fa piu' forte. Per questo ho comprato una simpatica macchina della pasta e una domenica mattina mentre il mio maritino passava in rassegna i risultati di tutte le partite del calcio europeo e il cane sonnecchiava vicino a lui sul divano mi sono messa all'opera: ho preparato i ravioli!

Ravioli prosciutto, mozzarella e ricotta
Ingredienti per la pasta all'uovo (per 4 persone):
200g di farina
2 uova
sale

Sul piano di lavoro disponete la farina a fontana, sgusciatevi le uova ed aggiungete un pizzico di sale. Prima si impastare, sbattete le uova faccendo attenzione a non farle uscire dai bordi. Amalgamate man mano la farina fino ad ottenere un composto granuloso, impastate quindi a piene mani, lavorando di polso ed infarinando spesso la spianatoia per non far attaccare l'impasto. Otterrete cosi' una palla liscia ed elastica che farete riposare per 10 min avvolta in uno strofinaccio. Se la pasta risultasse troppo morbida aggiungete un po' di farina, se troppo soda un po' d'acqua.

Per la sfoglia invece dovrete avere un po' di pazienza, e' un lavoro che richiede tempo, ma il risultato da grandi soddisfazioni!!
Dividete la pasta in 4 parti, usatene una alla volta e le altre lasciatele avvolte nello strofinaccio. Lavorate il pezzo di pasta sulla spianatoia ed inseritelo fra i rulli della macchina posizionati sullo spessore piu' largo. Passate la pasta piu' volte senza modificare lo spessore e ripiegate la striscia ottenuta a libro, cioe' in tre parti. Introducete la pasta nuovamente nella macchina e riducete di una tacca tutte le volte che la stricia passa fra i rulli.

Giunti all'ultima tacca la sfoglia e' pronta, deve risultare leggerissima e sottile. Con un taglia pasta (la rotella della pizza va benissimo)potete ricavare dei quadrati che una volta ripieni si possono ripiegare a triangoli oppure con un bicchierino potete ritagliare dei cerchi per farne delle mezze lune. In commercio si trovano dei tagliapasta per ravioli che rendono il lavoro piu' agile!

Il ripieno:
250g di ricotta
100 g di prosciutto cotto in una sola fetta e tagliata spessa mezzo centimetro
75g di mozzarella
pepe

In una terrina mettete la ricotta passata al setaccio e aggiungete il prosciutto tagliato a cubetti piccoli (circa mezzo centimetro).
Tagliate la mozzarella a cubetti, deve essere bell'asciutta, amalgamatela agli altri ingredienti con un po' di pepe.
Mentre la pasta riposa potete preparare il ripieno, cosi' mano mano che sono pronte le strisce di sfoglia potete riempire i ravioli e metterli poi su uno strofinaccio o su un vassoio ben infarinato.

Cuoceteli in acqua bollente e salata per circa 10-15 minuti, dipendendo dalla grandezza! Quando sono pronti spegnete il fuoco e copriteli con un coperchio per un minuto, infine scolateli con una schiumarola per non romperli. Conditeli con il tipico burro e salvia o con un sugo di pomodoro leggero leggero.
Potete conservarli in frigo per alcuni giorni o congelarli!

Nella foto li vedete appena fatti, pronti da cuocere! Nel cassetto della mia cucina ho trovato una formina che con il dorso tagliava la pasta perfettamente rotonda, poi si inseriva la pasta al centro di questo attrezzo, si aggiungeva un pochino di ripieno e si richiudeva su se stesso, cosi' sono venute delle mezze lune quasi perfette, ma un poco grandi!
Dopo tre ore di lavoro ero distrutta, ma veramente contenta!

domenica 4 maggio 2008

Una cena veloce... | Uova affogate e asparagi

Finalmente sembra che la primavera sia arrivata, Giuliacci dice che possiamo star tranquilli...quindi lo scorso weekend ho affrontato la più grande minaccia che una giovane donna si trovi di fronte: il cambio di stagione. Non lo so, forse non siete tutte fashion-addicted - e sinceramente ero convinta di essere uscita anche io dal tunnel - invece no...voglio dire..certe cose te le porti dietro...e quante sono!!
Oltretutto, non è edificante guardarsi allo specchio con l'aria interrogativa di chi si chiede: ma queste scarpine..torneranno tra qualche anno?che si sa che la moda torna..eh!mia madre non ha tenuto niente e magari a qs ora sfoggerei dei capi vintage meravigliosi..
Lasciando perdere i vaneggiamenti..ieri sera, stravolta dopo questa impresa, abbiamo cenato veloce veloce (sciuè sciuè come dice la Golosastra..) con un classico di stagione: gli asparagi (ho controllato da Sara che li avesse nella sua "spesa di maggio"...brava!!) e le uova!
E allora..ecco la nostra cena:

asparagi e uova affogate



UOVA AFFOGATE e ASPARAGI
Ingredienti per 3 persone:
asparagi, 1 kg
uova, 6
aceto, un cucchiaio
olio
sale & pepe

1 Lavate gli asparagi. Toccandoli, vi accorgerete un punto in cui si spezzano facilmente. Da questo punto, pulite gli asparagi con un pelapatate affilato, sbucciandone la parte più legnosa inferiore. Se troppo dura, eliminatela del tutto. Legate gli asparagi con dello spago da cucina e lessateli tenendoli in verticale - con le punte fuori dall'acqua - se possibile nella pentola apposita per circa 15-20 minuti, a seconda dei casi.
2 Riempite un pentolino di acqua per più di metà della sua capienza, ed aggiungete un cucchiaio di aceto di vino. Portate quasi ad ebollizione.
3 Rompete le uova uno alla volta su un piattino e fatele scivolare delicatamente nell'acqua fremente. Fate attenzione che l'acqua non giunga a bollore per evitare che gli albumi si rompano in cottura. Scolate le uova dopo 3 minuti, condite e servite ben calde.

giovedì 1 maggio 2008

Pici all'aglione

Ricetta tipica della tradizione contadina toscana, i pici all'aglione sono famosi soprattutto nella bassa provincia di Siena, più precisamente a Cella sul Rigo, dove vengono "celebrati" ogni anno l'ultima domenica del mese, nella "Sagra dei Pici", fin dal 1970.


Celle sul Rigo e’ un piccolo e caratteristico borgo a sei chilometri dalle famose terme di San Casciano dei Bagni. L’occasione potrebbe essere ottima anche per ammirare la torre medievale, la cisterna seicentesca, la fattoria del Cinquecento, le cantine scavate nel tufo, utilizzate dagli abitanti come rifugio antiaereo e un panorama unico che spazia dalla Rocca di Ghino di Tacco di Radicofani al Monte Amiata fino a Montagna di Cetona, mentre sull’altro versante la visuale di San Casciano dei Bagni.
La festa, che impegna tutto il paese a titolo totalmente gratuito (i proventi vanno alla Società filarmonica organizzatrice della manifestazione, che li utilizza per mantenere in vita la banda musicale), inizia il sabato 26 prevalenza di giovani e musica appropriata, per concludersi domenica a notte inoltrata col ballo in piazza. E, naturalmente, oltre a pici e a pregiati vini rossi e bianchi della zona, anche musica in piazza, tombola e ogni sorta di leccornie. Dalla superba fiorentina alla brace alle «ciaccette», agli squisiti dolci.
Se siete interessati, cliccate qui oppure scrivetemi!


Ma torniamo alla ricetta:
PICI ALL'AGLIONE
Ingredienti:
pici, gr 400
olio extravergine d'oliva, dl 1
aglio, 4 spicchi grossi
pomodoro fresco, gr 300
aceto, qualche goccia
peperoncino, 1

pici


1 Far rosolare, nel tegame basso, in olio extravergine d'oliva, gli spicchi d'aglio pestati. Aver cura che la fiamma sia bassa, per evitare che l'aglio soffrigga eccessivamente e sciupi il soffritto facendolo diventare amaro.
2 Quando l'aglio è appena indorato, spezzate il peperoncino, ed aggiungete i semi e la buccia nel soffritto e, subito dopo, i pomodori tagliati a dadini, eliminando il più possibile i semi.
3 Quando il pomodoro sarà insaporito e denso, aggiungere un cucchiaino di aceto e terminare la cottura finché i pici non saranno pronti. Il sugo deve rimanere abbastanza fresco. Appena i pici sono cotti scolateli, versateli in padella con la salsa all’aglione e saltateli leggermente.
4 Buon appetito!